Huda è una content creator e podcaster di origini marocchine. Ha 21 anni, è nata in Brianza e adottata poi da Firenze e Milano. Ha fatto dei social uno strumento per raccontarsi, esprimendo con leggerezza e autenticità la quotidianità di una ragazza di seconda generazione in Italia. Il suo successo più grande lo raggiunge nel 2024 con l’uscita del podcast “Huda, Nessuna e Centomila”. Un diario generazionale che tocca i temi del razzismo e colorismo legati a quelli della disparità di genere, dell’accettazione di sé, dei rischi e delle conseguenze della sovraesposizione mediatica.
Che i giovani rappresentino i giovani, che gli adulti facciano un passo indietro per dare loro spazio e voce. Che gli adulti siano strumenti di conoscenza ed abilitatori di sogni. Che gli adulti non si spaventino davanti alla diversità dei giovani, perché quella diversità è forza, è vita.
Chiara Schettino, classe 2001, è Co-Founder e CEO di Rosso, una startup dedicata a fronteggiare le carenze di sangue e a promuovere la prevenzione della salute del sangue worldwide. Con una solida esperienza nel mondo delle startup, specialmente nei settori della salute e dell’istruzione, Chiara si impegna a semplificare l’accesso alle donazioni del sangue, riducendo i tempi di attesa per i pazienti e collaborando con ospedali, associazioni di donatori, università e aziende private su tutto il territorio nazionale.
L'età non è un limite, ma una risorsa; ogni fase della vita offre occasioni per crescere. L'evoluzione nasce dall’incontro tra esperienza e nuove idee.
Roberto Celestri è un content creator d’arte e divulgatore italiano. Inizia il suo percorso studiando cinema, e poi si riavvicina all'arte e alla divulgazione negli ultimi due anni. Su Instagram al momento è il content creator d'arte più seguito d'Italia. Nel 2023 ha condotto su La7 la rubrica InstArt di Artbox, attualmente ha una rubrica sul programma “Viaggio nel Giubileo” su Rai 1. Ha collaborato con Il MAXXI, i Musei Vaticani, Galleria Colonna, Musei Capitolini, Galleria Borghese, Collezione Peggy Guggenheim.
C'è chi l'ha detto prima di me: la bellezza salverà il mondo. I ragazzi, ma non solo, hanno bisogno di tornare a circondarsi di bellezza, non solo perché aiuta a superare i momenti difficili, ma anche perché dietro l'arte ci sono storie di sconfitte, di rinascite, di desideri impossibili che con la forza di volontà diventano possibili.
Francesco Di Napoli è nato a Napoli nel 2001 ed è uno dei giovani attori più interessanti nel panorama italiano. Dal debutto nel 2019 con “La paranza dei bambini", per cui vince il Premio Ciak come rivelazione dell'anno, tra il 2020 e il 2021 è nel cast della serie “Romulus". In seguito recita nella serie Rai "Mina Settembre” e nei film per il cinema “La notte più lunga dell’anno” e “Hey Joe”, insieme a James Franco.
Quando si cresce in un determinato contesto, spesso non si ha la minima idea di cosa ci sia oltre il muro del nostro quartiere. Aiutare i ragazzi ad alzare lo sguardo ed aprirsi al mondo, a scoprire opportunità di cui non possono essere a conoscenza, a percepire che quelle opportunità sono raggiungibili e non solo sogni, può fare la differenza in positivo per chi rischia di prendere strade che portano alla violenza e all'odio.
Valentina Galli è una consulente di policy e progettazione europea, specializzata in politiche connesse al campo dell'educazione. Ha una laurea in Relazioni Internazionali e sta approfondendo gli studi specialistici in Politiche Pubbliche per la Sicurezza. Ha maturato una solida esperienza in progetti dedicati all'educazione inclusiva, fondando un progetto di disseminazione volto a incentivare la partecipazione elettorale e la cittadinanza attiva nelle scuole, e facendo parte di Officine Italia, dove si impegna in attività legate ai giovani e alla Pubblica Amministrazione.
Per costruire una società più giusta, dobbiamo sostenere i giovani perché siano protagonisti del cambiamento. Questo, anche attraverso strumenti utili allo sviluppo sia della consapevolezza del sé sia del senso dell'altro, soprattutto se l'altro ci sta chiedendo, implicitamente o esplicitamente, di poter essere ascoltato.
Nata a Torre Annunziata nel 1997, ha iniziato a gareggiare all'età di 12 anni. Nel 2015 si è arruolata nella Polizia di Stato e poi nel Gruppo Sportivo Fiamme Oro. È stata la prima pugile italiana a partecipare a un'Olimpiade (Rio de Janeiro 2016), ha vinto un bronzo a Tokyo 2020 e partecipando a Parigi 2024.
Lo sport mi ha insegnato che i dolori non sono debolezze ma strumenti preziosi. Ho capito che la rabbia distrugge, mentre disciplina, rispetto e ascolto costruiscono valore. Lo sport è una palestra di rispetto, dove ogni sconfitta insegna e ogni vittoria umile trionfa sull’odio.
Nato a Torino, esperto di tematiche di identità e convivenza. Specializzato in Politiche pubbliche e Leadership, ha studiato all’Università di Singapore, alla Columbia University di New York e all’Università Cattolica di Milano.
Gabriele ha lavorato per anni per le Nazioni Unite occupandosi di temi di leadership e riforma dell’organizzazione. Collabora con diverse testate, tra cui «La Stampa» e «Il Sole 24 Ore».
L'esclusione crea frustrazione e violenza. La cultura della esclusione, dello scarto impedisce la convivenza ed il dialogo tra identità diverse e quindi una vita proficua e generativa.
Direttrice d’orchestra e pianista apprezzata in Italia e all’estero, nella sua carriera ha collaborato con alcune tra le più prestigiose istituzioni musicali internazionali e ha al suo attivo nove album discografici per Decca. È madrina di un collettivo francese dal nome Mots et Maux de Femmes (sotto il patronato del presidente Emmanuel Macron), che denuncia le violenze subite dalle donne.
Dirigere un’orchestra significa mettere insieme voci diverse, dando valore ed enfasi ad ognuna di esse e creando tra loro armonia. La coralità delle voci è musica, è vita e solo attraverso il suo ascolto si comprende il valore della diversità.
Dal 2005 Don Claudio è cappellano nel carcere minorile Beccaria a Milano.
Nel 2000 ha dato vita all'Associazione Kayròs dedita all'accoglienza di adolescenti in situazione di disagio. Fin dagli inizi del suo ministero presbiterale si è dedicato ai giovani, ha una Laurea magistrale in Consulenza pedagogica per la disabilità e la marginalità presso l’Università Cattolica di Milano.
Dare voce ai giovani vuol dire dar loro fiducia. Vuol dire portarli sulla stessa linea di partenza, dove nessuno possa essere lasciato indietro. I giovani hanno bisogno della accoglienza, dell'ascolto e dell'amore degli adulti. Questa è/deve essere una responsabilità condivisa.